I quattro canoni di proporzione: dall’Egizio a Fritsch.
La proporzionalità nel disegno è una disciplina che ha accompagnato l'arte e l'architettura attraverso i secoli, riflettendo la visione estetica, filosofica e culturale di ogni epoca. Tra i sistemi di proporzionalità più noti, spiccano il canone egizio, il canone di Policleto, il canone rinascimentale e il canone di Fritsch. Ciascuno di essi ha fornito un modello di riferimento per rappresentare il corpo umano e lo spazio in modo armonioso e coerente. Molti elementi ci accompagnano ancora oggi nelle nostre sessioni di disegno. Il Canone Egizio Il canone egizio è uno dei più antichi sistemi di proporzionalità, sviluppato nell'Antico Egitto per rappresentare figure umane in modo uniforme e simbolico. Gli artisti egizi utilizzavano una griglia quadrata per dividere il corpo in sezioni precise. La figura umana veniva rappresentata con 18 quadrati verticali: la testa occupava due quadrati, mentre il resto del corpo era suddiviso in modo regolare. Le caratteristiche principali del canone egizio includono:
Il Canone di Policleto Il canone di Policleto, elaborato dal celebre scultore greco del V secolo a.C., è una pietra miliare nell’arte classica. Policleto scrisse un trattato, il "Canone", che definiva le proporzioni ideali del corpo umano, poi tradotte in scultura nella sua opera più celebre, il Doriforo. Caratteristiche principali:
Il Canone Rinascimentale Con il Rinascimento, il concetto di proporzionalità si evolve, fondendosi con la scienza e l’osservazione diretta della natura. Uno degli esponenti principali di questo periodo è Leonardo da Vinci, il quale, nel celebre disegno dell’Uomo Vitruviano, illustra le proporzioni ideali del corpo umano basandosi sulle teorie dell’architetto romano Vitruvio. Conservato al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie dell'Accademia di Venezia, rappresenta la connessione tra le proporzioni umane e la perfezione della geometria come il cerchio (cielo) e il quadrato (terra). Elementi distintivi del canone rinascimentale:
Il Canone di Fritsch Il canone di Fritsch, sviluppato dal medico tedesco Gustav Fritsch nel XIX secolo, si basa su uno studio scientifico delle proporzioni corporee, mirato a comprendere le variazioni antropometriche tra diversi gruppi umani. Questo canone si distacca dai precedenti ideali artistici e si avvicina a un approccio scientifico e oggettivo. Lo studio del corpo umano diventa così meno idealizzato e orientato di più alla morfologia. Fritsch usa come modulo la distanza tra base del naso e margine superiore della sinfisi pubica. Questo viene diviso in 4 sottomoduli che a loro volta sono divisi in 10 parti. Aspetti principali:
Confronto e conclusione Questi quattro canoni riflettono l'evoluzione del pensiero umano sul rapporto tra arte, scienza e società. Se il canone egizio e quello di Policleto miravano a rappresentare un ideale immutabile, il canone rinascimentale introduce la centralità dell’osservazione naturale e della geometria. Il canone di Fritsch, infine, si distingue per il suo approccio scientifico, riconoscendo la diversità umana e lo studio attento della morfologia. La comprensione di questi sistemi di proporzionalità non solo arricchisce la conoscenza storica e artistica, ma offre anche uno sguardo sulla continua ricerca di equilibrio e bellezza che attraversa i secoli.
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Autore24H Drawing Lab Archivi
Gennaio 2025
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